- da iottoday.eu 16 giugno 2021 –
In tempi di digital transformation, nasce l’esigenza di rendere ‘open’ i Big Data nella Pubblica Amministrazione. L’enorme mole di dati della PA, visti come patrimonio informativo pubblico, deve essere accessibile in rete senza prevedere limiti legati all’identità o allo scopo dell’utente. Gli ‘Open Data‘ devono risultare elaborabili (disponibili in formato modificabile senza l’utilizzo di un software) e riutilizzabili (da combinare con altri dati).
Nell’ultimo decennio, la PA tende a gestire le attività pubbliche optando per un’attività informativa più aperta e trasparente, caratterizzata da condivisione e partecipazione collettiva tanto a livello centrale quanto a livello locale.
Emerge il nuovo modello di ‘governo aperto’ (Open government) che richiede il libero accesso alle informazioni pubbliche, necessario per potenziare la capacità delle PA di raccogliere e rielaborare le informazioni disponibili. L’Open government si fonda sulla trasparenza e sugli Open Data.
Big Data nella Pubblica Amministrazione: cos’è l’Open government
La Open Knowledge Foundation ha dato una definizione di ‘governo aperto’ ampiamente condivisa: il dato o contenuto ‘aperto’ è un’informazione che “chiunque è in grado di utilizzare, riutilizzare e ridistribuire, soggetta allo stesso modo alla richiesta di attribuzione e condivisione”.
In particolare, gli Open Data sono tipicamente:
- accessibili nel complesso, tramite la rete, senza alcuna limitazione legata all’identità o allo scopo dell’utente;
- elaborabili, ovvero resi disponibili in formato modificabile senza dover usare un software specifico;
- riutilizzabili, che si possono combinare con altri dati accessibili da fonti aperte.
L’Open government, i dati aperti e la trasparenza viaggiano sullo stesso binario.
Per trasparenza amministrativa s’intende la capacità di garantire i diritti civili, sociali e politici di una buona amministrazione pubblica. L’obiettivo primario è valorizzare al massimo l’uso dei dati aperti per favorire la partecipazione dei cittadini alla gestione della res pubblica.
Open Data: trasparenza e Accountability
Il diritto alla libertà di espressione cui si riferisce la Carta dei diritti fondamentali dell’UE comprende anche la libertà di comunicare/ricevere idee o informazioni senza ingerenze da parte delle autorità pubbliche, senza alcun limite di frontiera. In sostanza, l’accesso all’informazione è un diritto fondamentale.
Si parla di Open Data per l’Accountability in riferimento al libero accesso alle informazioni pubbliche da parte dei cittadini per favorire un clima di trasparenza diffusa e aumentare l’efficienza della ‘macchina’ amministrativa. Si va anche oltre il concetto dell’utilizzo dei dati per il solo scopo della trasparenza amministrativa.
Si tende al riutilizzo commerciale degli Open Data da parte di soggetti privati e pubblici per creare un valore economico e sociale aggiunto grazie al trattamento dei dati effettuato attraverso l’Intelligenza Artificiale. Per rendere possibile tutto questo, i dati open da elaborare e riutilizzare devono necessariamente essere completi, accurati, coerenti e attuali (aggiornati in modo manuale o, preferibilmente, automatizzato).
Big Data nella PA: il giusto equilibrio fra trasparenza e privacy
Spesso, il trattamento dei dati personali deve vedersela con la trasparenza amministrativa (strumento per accedere al patrimonio informativo della PA).
Privacy e trasparenza sono percepiti solitamente come contrapposti tra loro. Di conseguenza, il modello degli Open Data viene visto come uno strumento conflittuale rispetto alla riservatezza dei dati, alla privacy. È fondamentale, perciò, individuare gli strumenti in grado di aiutare gli operatori della Pubblica Amministrazione a effettuare giornalmente le giuste scelte tra privacy e trasparenza.
Il trattamento dei dati basato sull’esigenza di trasparenza amministrativa viene considerato assolutamente compatibile con le disposizioni del GDPR. La privacy relazionata alla trasparenza della Pubblica Amministrazione va intesa come diritto all’identità personale e alla protezione dei dati. Documenti, dati e atti della PA possono essere accessibili o pubblicati soltanto dopo un’accurata valutazione (caso per caso) in rapporto agli interessi in gioco.
Le disposizioni del GDPR guidano gli operatori della PA a fare la scelta più opportuna secondo il giusto bilanciamento tra Open Data e privacy. Un esempio fra tutti è la minimizzazione dei dati, la riduzione informativa a tutela dei dati personali.