Con i fondi europei di REACT-EU ripartono i voucher Innovation Manager

di Marta Bonucci da Fasi.biz, 3 maggio 2021 – “Il Voucher Innovation Manager è il contributo a fondo perduto introdotto dalla Manovra 2019 per l’acquisto di prestazioni consulenziali finalizzate a sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle imprese. Una misura destinata a tornare prossimamente, grazie ai fondi europei REACT-EU“. 

Si tratterebbe di una buona notizia per le moltissime imprese rimaste fuori dalla prima call per accedere ai voucher Innovation Manager. Il primo bando emanato dal Ministero dello Sviluppo economico per introdurre nelle imprese italiane, soprattutto le più piccole, figure manageriali in grado di implementare le tecnologie abilitanti, ha infatti registrato il tutto esaurito nelle prime 24 ore di apertura dello sportello: 3.615 le richieste inviate dalle imprese a dicembre 2019, per un ammontare complessivo di richieste superiore a 95 milioni di euro – rispetto alla dotazione finanziaria disponibile per l’intervento, pari a 50 milioni.

Ma facciamo un passo indietro e capiamo come funziona il voucher Innovation Manager. 

Chi è l’Innovation Manager

Si tratta di una figura decisiva, soprattutto nell’ambito del Piano Impresa 4.0, per le aziende che vogliono accelerare i propri processi di innovazione e trasformazione digitale.

Il manager dell’innovazione è dunque un professionista che si occupa di favorire processi di digitalizzazione e riorganizzazione aziendale e per sviluppare competenze, sul piano tecnico e manageriale, in grado di consentire la gestione dei profili di complessità organizzativa e produttiva che impone la trasformazione tecnologica.

Come funziona il Voucher Innovation Manager

Il decreto attuativo del 7 maggio 2019 fissa i requisiti generali per accedere al voucher. Il contributo è rivolto alle PMI e alle reti di imprese che hanno assunto risorse manageriali per favorire processi di digitalizzazione, l’Innovation Manager appunto. Il contratto di rete dovrebbe prevedere un minimo di tre imprese.

Il voucher è diversificato in base alla tipologia di impresa che ne fa richiesta:

  • per le micro e piccole imprese il contributo è pari al 50% dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di 40mila euro,
  • per le medie imprese è del 30% entro il limite massimo di 25mila euro,
  • nel caso dei contratti di rete il voucher è del 50% entro il limite massimo di 80mila euro.

Le spese ammissibili al contributo devono essere sostenute a titolo di compenso per le prestazioni di consulenza specialistica rese da un manager dell’innovazione qualificato, indipendente e inserito temporaneamente, con un contratto di consulenza di durata non inferiore a nove mesi, nella struttura organizzativa dell’impresa o della rete.

Spese che devono indirizzare e supportare i processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale attraverso l’applicazione di una o più delle seguenti tecnologie abilitanti:

  • a) big data e analisi dei dati;
  • b) cloud, fog e quantum computing;
  • c) cyber security;
  • d) integrazione delle tecnologie della Next Production Revolution (NPR) nei processi aziendali, anche e con particolare riguardo alle produzioni di natura tradizionale;
  • e) simulazione e sistemi cyberfisici;
  • f) prototipazione rapida;
  • g) sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (RV) e realtà aumentata (RA);
  • h) robotica avanzata e collaborativa;
  • i) interfaccia uomo-macchina;
  • l) manifattura additiva e stampa tridimensionale;
  • m) internet delle cose e delle macchine;
  • n) integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali;
  • o) programmi di digital marketing, quali processi trasformativi e abilitanti per l’innovazione di tutti i processi di valorizzazione di marchi e segni distintivi (il cosiddetto “branding”) e sviluppo commerciale verso mercati;
  • p) programmi di open innovation.

Non solo. I voucher coprono anche una tipologia ben diverse di spesa, per consulenze volte ad orientare i processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali, attraverso:

  • a) l’applicazione di nuovi metodi organizzativi nelle pratiche commerciali, nelle strategie di gestione aziendale, nell’organizzazione del luogo di lavoro, a condizione che comportino un significativo processo di innovazione organizzativa dell’impresa;
  • b) l’avvio di percorsi finalizzati alla quotazione su mercati regolamentati o non regolamentati, alla partecipazione al Programma Elite, all’apertura del capitale di rischio a investitori indipendenti specializzati nel private equity o nel venture capital, all’utilizzo dei nuovi strumenti di finanza alternativa e digitale quali, a titolo esemplificativo, l’equity crowdfunding, l’invoice financing, l’emissione di minibond.

In base al decreto direttoriale approvato il 25 settembre dal MISE, le risorse a disposizione dei Voucher Innovation Manager per il 2019 e il 2020 ammontano a 50 milioni di euro.

Previste anche due riserve: una quota pari al 25% del budget destinata alle micro e piccole imprese e alle reti e una quota del 5% per le PMI in possesso del rating di legalità.

Come richiedere i voucher

L’iter di presentazione della domanda si è articolato in tre fasi:

  • verifica preliminare del possesso dei requisiti di accesso alla procedura informatica, a partire dalle ore 10.00 del 31 ottobre 2019;
  • compilazione della domanda di accesso alle agevolazioni, a partire dalle ore 10.00 del 7 novembre 2019: il termine finale per la compilazione della domanda, inizialmente fissato al 26 novembre, è stato prorogato al 6 dicembre 2019;
  • invio delle domande di accesso alle agevolazioni: inizialmente previsto a partire dal 3 dicembre, l’avvio dell’ultima fase è stato posticipato alle al 12 dicembre 2019.

La procedura prevede l’ammissione delle domande alla fase istruttoria sulla base dell’ordine cronologico di presentazione e il finanziamento con modalità a sportello fino all’esaurimento delle risorse disponibili.

Una volta ammessi all’agevolazione, l’erogazione del voucher avviene in due quote. Il soggetto beneficiario può richiedere l’erogazione della prima quota, pari al 50% delle agevolazioni concesse, successivamente alla realizzazione di almeno il 25% delle attività previste dal contratto e al pagamento delle relative spese. L’erogazione del saldo, invece, può essere richiesta dopo la conclusione delle attività previste dal contratto e al pagamento delle relative spese e comunque entro 60 giorni dalla data di emissione del titolo di spesa a saldo.

Elenco degli Innovation Manager

Il 6 novembre il MISE ha approvato l’elenco dei manager e delle società di consulenza qualificati abilitati. 

All’elenco potevano iscriversi le persone fisiche in possesso dei seguenti requisiti:

  • essere accreditarsi negli albi o elenchi dei manager dell’innovazione istituiti presso Unioncamere, presso le associazioni di rappresentanza dei manager o presso le organizzazioni partecipate pariteticamente da queste ultime e da associazioni di rappresentanza datoriali;
  • essere accreditate negli elenchi dei manager dell’innovazione istituti presso le regioni ai fini dell’erogazione di contributi regionali o comunitari.

Ammesse anche le persone fisiche con le seguenti qualifiche:

  • a) dottorato di ricerca in settori relativi ad una delle seguenti aree: Scienze matematiche e informatiche; Scienze fisiche; Scienze chimiche; Scienze biologiche; Ingegneria industriale e dell’informazione; Scienze economiche e statistiche;
  • b) master universitario di secondo livello in settori relativi ad una delle aree di cui sopra, nonché lo svolgimento documentabile di incarichi, per almeno 1 anno, presso imprese negli ambiti tecnologici inclusi fra le spese ammissibili;
  • c) laurea magistrale in settori relativi ad una delle aree indicate nel primo punto, nonché lo svolgimento documentabile, per almeno tre anni, di incarichi presso imprese negli ambiti tecnologici inclusi fra le spese ammissibili;
  • d) svolgimento documentabile, per almeno sette anni, di incarichi presso imprese negli ambiti tecnologici inclusi fra le spese ammissibili.

Per quanto riguarda le società di consulenza che forniscono i manager dell’innovazione, i requisiti da rispettare sono:

  • essere innanzitutto costituite nella forma di società di capitali;
  • avere sede legale e/o unità locale attiva sul territorio nazionale e risultare iscritte al registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente;
  • non essere sottoposte a procedura concorsuale e non trovarsi in stato di fallimento, liquidazione anche volontaria, amministrazione controllata, di concordato preventivo e non aver subito condanne;
  • essere accreditate negli albi o elenchi dei consulenti in innovazione istituiti presso le associazioni di rappresentanza dei manager o presso le organizzazioni partecipate pariteticamente da queste ultime e da associazioni di rappresentanza datoriali, oppure presso Regioni che erogano contributi con le stesse finalità. In alternativa, aver eseguito progetti di consulenza o formazione in una o più delle aree tecnologiche incluse fra le spese ammissibili ed essere costituite da almeno 24 mesi.

Anche i competence center, i centri di trasferimento tecnologico e gli incubatori di startup innovative potranno fare domanda per fornire i manager dell’innovazione.

Il rifinanziamento del decreto Agosto

La legge n. 126-2020 di conversione del decreto Agosto (dl n. 104-2020) prevedeva un pacchetto di misure per il mondo delle imprese e per i settori più colpiti dalla crisi del Covid-19, tra cui il rifinanziamento del voucher Innovation Manager per il 2021: 50 milioni per dare nuova linfa ai contributo a fondo perduto introdotti dalla Manovra 2019 per l’acquisto di prestazioni consulenziali finalizzate a sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle imprese.

Nuove risorse in arrivo con i fondi europei REACT-EU

Ben più sostanziose dovrebbero essere le risorse che prossimamente dovrebbero permettere di rilanciare la misura grazie ai fondi europei. 

Nell’ambito del pacchetto per la ripresa dal Covid Next Generation EU, le risorse di REACT-EU rappresentano un’iniezione di fondi aggiuntivi per la Politica di Coesione 2014-2020, in attesa della piena operatività della programmazione dei fondi strutturali europei 2021-27. Si tratta per il nostro Paese di 13,5 miliardi da spendere entro la fine del 2023, di cui 8,3 riservati al Mezzogiorno.

In base a quanto previsto dal piano nazionale di REACT-EU, 1,3 miliardi di euro andranno ad una serie di misure dirette a sostenere liquidità, trasformazione digitale green delle imprese italiane. Di questi, 300 milioni saranno dedicati a due interventi per la digitalizzazione delle PMI, vale a dire il bando Digital transformation e il voucher Innovation Manager. Di questi 300 milioni, 180 andranno al Sud.