Misurare i livelli di emoglobina nel sangue grazie alle immagini rilevate con un’applicazione per lo smartphone. Questo l’obiettivo di uno studio pubblicato sulla rivista Optica e condotto dagli esperti della Purdue University, del Moi University Teaching and Referral Hospital in Kenya, dell’Università di Indianapolis, e della Vanderbilt University School of Medicine negli Stati Uniti, che mirano alla realizzazione di un programma in grado di eseguire uno dei più comuni test di laboratorio senza richiedere il prelievo di sangue. “Questo sistema potrebbe ridurre la necessità di visite cliniche di persona, rendere più semplice il monitoraggio di chi è in condizioni critiche e migliorare l’assistenza per i pazienti a basso e medio reddito nei paesi in cui l’accesso alla sanità è limitato”, spiega Young Kim della Purdue University, aggiungendo che i ricercatori sperano di poter utilizzare questo test per rilevare anemia, lesioni renali acute ed emorragie o per valutare disturbi del sangue come l’anemia falciforme. “La pandemia di COVID-19 ha notevolmente aumentato la consapevolezza della necessità di ampliare la salute mobile e i servizi di telemedicina. Noi abbiamo utilizzato un software per trasformare la fotocamera integrata di uno smartphone in un riproduttore di immagini iperspettrale in modo da misurare in modo affidabile i livelli di emoglobina. I test clinici svolti presso il Moi University Teaching and Referral Hospital hanno mostrato che gli errori erano compresi tra il 5 e il 10 per cento rispetto al tradizionale prelievo di sangue”, prosegue Kim, aggiungendo che l’analisi spettroscopica è comunemente utilizzata per misurare il contenuto di emoglobina nel sangue per le proprietà legate all’assorbimento della luce, ma si tratta di un metodo per cui sono necessari componenti ottici ingombranti e notevolmente costosi. “Abbiamo creato una versione mobile di questa analisi usando un software per convertire le foto ottenute dalla telecamera dello smartphone a bassa risoluzione in dispositivi ad alta risoluzione. Successivamente abbiamo monitorato i valori dalla palpebra interna, in modo da evitare la necessità di calibrare il dispositivo in base al colore della pelle”, dichiarano gli autori. “Un professionista sanitario o una persona formata utilizza quindi l’app per scattare delle foto, un algoritmo di super-rivoluzione viene applicato per estrarre informazioni dettagliate dalle immagini mentre un altro algoritmo quantifica il di emoglobina nel sangue rilevando le sue caratteristiche spettrali uniche. L’app mobile include diverse funzionalità progettate per stabilizzare la qualità delle immagini e sincronizzare la torcia dello smartphone per ottenere immagini coerenti”, prosegue Kim, osservando che, sebbene le informazioni spettrali siano attualmente estratte utilizzando un algoritmo su un computer separato, i ricercatori si aspettano che l’algoritmo possa essere incorporato nell’app mobile. “Questa metodologia è stata testata su 153 volontari sottoposti a esami del sangue convenzionali presso l’Università Moi. I primi 138 pazienti, selezionati in modo casuale, sono stati utilizzati per la sessione di machine learning, mentre nei restanti 15 è stata testata l’attendibilità del metodo, che è risultato efficace e ha fornito misurazioni comparabili agli esami del sangue tradizionali”, concludono gli autori.