L’analisi ed il mining dei Big Data in campo sanitario rappresentano una disciplina nascente che avrà un impatto sempre più profondo nel campo della medicina e delle tutela della salute. Ad esempio, il numero delle pubblicazioni scientifiche attesta la crescente centralità degli Electronic Health Records (EHR) sia a livello di sanità pubblica che di ricerca epidemiologica. Analogamente, la genomica di nuova generazione e le omiche oggetto delle applicazioni biomediche sperimentali rappresentano campi della medicina in cui i dati assumono una sempre maggiore importanza.
La Conferenza Internazionale BDH2019 (Big Data in Health), giunta alla terza edizione, ha in questo anno l’ambizione di dare voce a tutti i principali soggetti dell’ecosistema innovativo della Sanità che si occupano di analisi ed applicazioni legate ai dati medico-sanitari. Lo scopo è di condividere non solo i risultati scientifici e le linee di ricerca attuali e future, ma anche le best practices già in essere e di fare il punto su alcuni temi caldi che sottostanno ai Big Data: la privacy dei pazienti e la sicurezza delle infrastrutture che devono proteggerli.
Una novità di BDH2019 sarà la discussione sull’utilizzo incrociato di basi dati multiple, per sviluppare delle “mappe della salute” che esplorino le correlazioni fra ambiente, stili di vita e salute. Inoltre, ci sarà uno spazio per creare un incrocio virtuoso fra domanda ed offerta, ovvero un incubatore di progetti che permetta di collegare gruppi di ricerca specializzati nell’analisi dati e gruppi che hanno realizzato, sviluppato e popolato basi di dati legate alla salute.
BDH2019 si svolgerà a Roma dal 2 al 4 Ottobre ed è organizzata dalla Big Data in Health Society con la collaborazione del CNR, dell’Istituto Superiore di Sanità, del Campus Biomedico e dall’Università di Salerno. La problematica della sicurezza e dell’utilizzo dei dati sarà discussa con l’intervento dell’AGCOM e di Federsanità, mentre l’associazione delle ARPA ed il Sistema Nazionale di Protezione Ambientale (SNPA) contribuiranno alla discussione sullo sviluppo delle “mappe della salute”.