- da BresciaOggi.it, 20 maggio 2021 – “Il 27% delle imprese del campione non è interessato o non crede che sia possibile al proprio interno «Sì al 4.0, ma con la formazione». La digitalizzazione rimane un’incognita in diverse Pmi del Bresciano“.
Il 28% delle imprese è già immerso nel processo di digitalizzazione, il 46% ha intenzione di investire o lo sta facendo, mentre il 27% non sembra al momento interessato o crede che questo passo non sia possibile nella propria realtà. A registrare lo stato dell’arte nelle Pmi della provincia è uno studio di Apindustria Confapi Brescia, realizzato interpellando un campione di cento realtà associate. Emerge una dicotomia tra chi sta prestando attenzione alle trasformazioni tecnologiche e chi è ancora fermo o in attesa. Gli associati sono stati sollecitati a qualificare la conoscenza in termini di capacità di autoanalisi dei processi, al fine di individuare gli spazi di implementazione digitale applicabili. Dalle risposte si riscontra che il 22% ritiene di avere un quadro completo della situazione, un altro 45% di averne «abbastanza». Un 12%, invece, ha «altre priorità», il resto (21%) si divide tra chi non ha un quadro ben definito, ha fatto ricerche in autonomia, si è rivolto a esperti o non ha trovato il sostegno adeguato. Tra chi ha già implementato misure 4.0, «automazione robotica» (23%) e integrazione verticale/orizzontale (21%) sono le due prevalenti. Abbastanza rilevanti anche «cloud» (14%), «big data analytics» (13%), «Internet delle cose» (10%). A preoccupare è il fatto che solo l’8% di aziende ha adottato misure nel campo della cybersecurity. Nell’ultimo anno la digitalizzazione ha avuto una accelerazione un po’ in tutte le direzioni e, contestualmente, sono aumentati i pericoli in termini di sicurezza e protezione dei dati. Sarebbe stato lecito, quindi, aspettarsi una maggiore attenzione su questo fronte. «Oggi l’approccio alla cybersecurity, nella maggior parte dei casi, è di tipo post esecuzione, cioè intervengo a fronte di un evento – dice Giacomo Verzeletti, presidente di Unimatica Confapi Brescia -. Paragoniamo la security a un sistema di rilevazione fumo e interveniamo quando l’incendio è già partito. Questo è però un approccio superato, che in alcuni casi crea danni d’immagine o peggio alle aziende, alcune hanno addirittura chiuso. Oggi è possibile adottare un modello preventivo, con soluzioni moderne di protezione e di monitoraggio continuo».In generale, rispetto a un anno fa, si evidenzia comunque una crescita nell’utilizzo del digitale tra le Pmi bresciane e lombarde, come peraltro emerso anche da altre ricerche. Tutte le imprese o quasi (86%) sono comunque a conoscenza delle misure (e dei relativi incentivi) messe in campo a livello governativo in tema Transizione 4.0. Iniziative nella stessa direzione sono in atto anche a livello regionale: è di pochi giorni fa l’ufficializzazione dei due bandi ad hoc (con il supporto delle Camere di Commercio lombarde). «Gli incentivi fiscali da un lato e le competenze dall’altro sono due aspetti importanti – sottolinea il presidente di Apindustria Confapi Brescia Pierluigi Cordua -. Sul piano associativo, oltre a un lavoro di consulenza specifico, stiamo anche facendo opera di sensibilizzazione proponendo workshop ed eventi specifici. La trasformazione digitale, comunque, non significa solo investimento in tecnologie innovative, ma anche adeguata formazione».