App Immuni non fornirà dati al SSN

 
Al momento, non dovrebbe esserci nessun collegamento tra le Asl con i loro rispettivi uffici di prevenzione territoriali e la App Immuni. Secondo quanto verificato da AGI, i dati che verranno raccolti dalla App non saranno infatti trasmessi al Servizio Sanitario Nazionale per tutelare la privacy degli utenti. La app si limiterà a inviare eventuali notifiche solo ai cellulari che sono entrati in contatto per un certo periodo di tempo con il cellulare della persona che è risultata infetta, ma non è previsto che queste informazioni vengano ulteriormente trasmesse alle Asl di riferimento per il successivo tracciamento dei contatti. Al momento, fanno sapere al Ministero dell’Innovazione, questa possibilità non è stata presa in considerazione per non creare problemi sotto il profilo della tutela della privacy degli utenti. Gli unici dati che verranno trasmessi al Servizio Sanitario Nazionale sono quelli raccolti dalla app in forma aggregata e senza geolocalizzazione a soli fini informativi, daranno cioè conto del numero complessivo di notifiche che sono state inviate, senza alcun riferimento né alle persone che sono proprietarie dei telefonini, né al luogo dove vivono. Il sistema del bluetooth, su cui si basa la App Immuni, non prevede uso di gps e quindi non è in grado di determinare dove si trovi un dispositivo. Uno dei cardini su cui si basa la app è quello della volontarietà e quindi della capacità di innescare un comportamento attivo da parte dell’utente che viene così tutelato sotto il profilo della privacy. L’eventuale notifica all’ufficio di prevenzione della Asl rimane dunque una scelta discrezionale di ciascun utente che riceverà una notifica da parte della App. Solo così si potrà poi dar seguito alla attività di tracciamento dei contatti necessaria per contenere l’insorgenza di eventuali nuovi focolai.